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ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE
RESTAURO MAGICO NELLA BASILICA DI SAN MINIATO A MONTE

UN RESTAURO MAGICO NELLA BASILICA DI SAN MINIATO AL MONTE A FIRENZE

 

Chi ha sfogliato un qualsiasi manuale di Storia dell’Arte si è certamente imbattuto nella celebre Cappella del Cardinale del Portogallo quale esempio rinascimentale aggiunto alla romanica Basilica di San Miniato al Monte che dall’alto domina Firenze.

Un ampio e approfondito restauro finanziato da Friends of Florence è stato reso possibile grazie generoso lascito del prof. Jon Cherubini, il cui grande amore per l’Arte e per Firenze. Purtroppo il professor Cherubini che ci ha lasciato nel febbraio di quest’anno non ha potuto godere dello splendido risultato del restauro.

Ma come mai questa splendida cappella venne costruita?

Giacomdi Coimbra, quartogenito del primo Duca di Coimbra, venne nominato Cardinale a soli 23 anni da Papa Callisto III nel 1456, nel 1459 si trovava a Roma quando venne invitato al Concilio di Mantova indetto da Pio II per cercare di fronteggiare i turchi ottomani che avevano pochi anni prima conquistato Costantinopoli. Il Cardinale del Portogallo - anche detto Cardinale di Coimbra o di Lusitania – si ammalò con sintomi già a Siena e poi il 27 agosto del 1459 morì a Firenze a soli 26 anni avendo appena il tempo di dettare le sue ultime volontà.

Fra queste voler essere seppellito nella Basilica di San Miniato. Per la costruzione della sua cappella venne incaricato il suo tutore l’arcivescovo Silves Alvaro che reperì i fondi necessari e individuò gli artisti che vi avrebbero lavorato e tanto per citarne qualcuno:

Antonio Rossellino

Alessio Baldovinetti

Piero ed Antonio del Pollaiolo

Antonio Rossellino

Luca della Robbia

Desiderio da Settignano

Un “Parterre de Roy” quindi.

Il risultato deve essere visto più che descritto perché questa è una cappella funebre che non intristisce se non per la giovane età del destinatario ma in tutto e per tutto allieta lo spirito per la sua soffusa ed incisiva armonia che va dal soffitto al pavimento e all’insieme. Il progetto, le opere, sono tutte mirabili e un ringraziamento quindi alla memoria di Jon Cherubini ai Frienda of Florence a tutte le maestranze che hanno migliorato la conservazione e reso di nuovo fruibile questo splendida opera nella sua magnificenza.

Carlo Biancalani