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ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE
JEFF KOONS

Fino al 30 gennaio!

 

Non perdere l'occasione di scoprire da vicino Jeff Koons, una delle figure più importanti e celebrate dell’arte contemporanea a livello globale.

 

*Palazzo Strozzi ospita, appunto fino al 30 gennaio, *

una delle più grandi esposizioni mai realizzate sull’artista statunitense che copre quarant’anni di carriera, declinati attraverso il tema dello “shine”, del bagliore, del riflesso che accoglie lo spettatore.

 

Curata da Arturo Galansino e Joachim Pissarro, la mostra ospita 33 capolavori di uno dei protagonisti dell’arte contemporanea a livello globale, con prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei del mondo.

 

Inizia così l’ultima spinta promozionale di questa mostra di Arte contemporanea a Palazzo Strozzi.

 

Premesso che dovremmo conoscere meglio Jeff Koons forse questo ci può aiutare:

 

A)

Prima di diventare il celebre il celebre artista internazionale Jeff Koons aveva iniziato a lavorare nel mondo della finanza come agente di borsa a Wall Street e per il MoMa, il Musem of Modern Art di New York, come responsabile relazioni sostenitori e partnership. Lo scopo di questi lavori però era quello di finanziare la realizzazione delle sue prime opere e iniziare così ad esporre la propria arte: il successo fu pressoché immediato, soprattutto grazie anche alle numerose conoscenze che Koons aveva potuto instaurare durante il periodo lavorativo al MoMa, e riesce a raggiungere fin da subito quotazioni stellari nel mercato dell’arte;

 

B)

Nel 1991 Jeff Koons convola a nozze con la pornostar Ilona Staller e proprio in quegli anni realizza la serie “Made in Heaven”, nella quale l’artista rappresenta varie performance sessuali con la moglie, svolte in ambienti naturali quasi eterei;

 

C)

La celeberrima serie “Celebration” , di cui fanno parte i famosi Ballon Animals (soprattutto le 5 versioni in 5 colori diversi dei Ballon Dog) e tutti gli oggetti tipici del mondo dei giochi, delle vacanze e delle feste per bambini, nasce proprio perché, dopo la fine del matrimonio con la Staller, Koons cercherà, purtroppo invano, di ottenere l’affidamento del figlio Ludwig: la serie diventa per l’artista un modo per connettersi con il mondo del figlio e riuscire così a trasmettergli il suo affetto anche a distanza;

 

D)

Jeff Koons detiene il record di arista più pagato al mondo grazie al suo “Rabbit” (opera del 1986 realizzata con un calco in acciaio inossidabile) che è stata battuta in asta da Christie’s a maggio 2019 per la cifra da capogiro di 91,1 milioni di dollari;

 

E)

Nel 2001 il presidente della Repubblica francese Jacques Chirac nomina Jeff Koons ‘Chevalier de la Légion d’Honneur’, una delle più alte onorificenze conferite dallo stato francese;

 

F)

Nel 2011 Koons collabora con la celebre piattaforma statunitense Snapchat per la creazione di uno speciale filtro che permette di posizionare virtualmente le sue opere più famose in ogni spazio. In questo modo rende accessibile a tutte le persone la loro libera fruizione, fino quasi a poter toccare virtualmente con la mano alcune delle sue opere senza dover per forza entrare in un museo o pagare il biglietto per una sua mostra;

 

G)

Nel 2013 collabora con la celebre popstar Lady Gaga per la realizzazione della cover dell’album “Artpop”: in questa occasione Koons realizza una statua di cera raffigurante la cantante che viene poi rappresentata sulla copertina dell’album;

 

H)

Il 2014 è l’anno della consacrazione museale: infatti, il Whitney Museum di New York lo celebra con una grande retrospettiva che, a partire dal 2015, viene trasferita prima al Centro Georges Pompidou di Parigi e, in seguito, anche al Guggenheim di Bilbao, con un enorme successo di pubblico e critica;

 

I)

La critica sembra ormai unita nel celebrare Jeff Koons come erede di Andy Warhol.  Infatti, come aveva fatto negli anni Sessanta il re della Pop Art, Koons porta in auge e rende protagonisti delle sue opere gli oggetti della vita di tutti i giorni, quegli oggetti monotoni e normali che tutti possono riconoscere e in cui tutti possono rivedersi, portandoli così ad un “livello superiore”, donandogli l’aura di opera d’arte. In poche parole, l’obbiettivo principale di Koons, come lo era stato per Warhol, è quello di infrangere il confine tra la cultura “alta” e la cultura “popolare ”;

 

L)

Koons è anche denominato il “Re del Kitsch”, in quanto predilige come icone nelle sue opere alcuni oggetti solitamente ritenuti brutti, di cattivo gusto. Rendendoli protagonisti delle sue opere, Koons ne fa prevalere il lato emotivo, legato ai ricordi di infanzia, caricandoli così di una fortissima carica emotiva più che estetica.

 

Foto Koons fotografato con una sua installazione nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze dove si tiene la mostra “Shine”.

 

Personalmente ho trovato divertente la mostra “Shine” pronta ad avvicinare i bambini (anche il bambino che è in noi) che ti stupisce a volte e poi, dopo, a freddo, lascia ai bambini il divertimento che da una giostra, è un capogiro che per noi adulti sono le riflessioni!  Ma l’Arte è questo!

Qui si scontrano le menti e i pensieri del creatore del gioco o del comunicatore, se non lo vogliamo chiamare artista e del pubblico. Per molti è un designer, un pubblicitario esperto in marketing, uno che “ci sa fare” per altri è addirittura innominabile come artista, per altri ancora è un genio è un artista se concettualmente si dà un senso o un altro alla parola Arte!

 

La storia insegna e deciderà. Personalmente non so se è un nuovo Andy Warhol o un Picasso contemporaneo oppure un Fontana.

Io sono ancora legato alle rappresentazioni tradizionali (conservatrici) però, come ho imparato, il tempo decide.

Meglio Carreras o Baglioni, meglio jazz o classica? Meglio il cinema, la fotografia o la pittura? Prendiamo questo esempio di comunicazione e viviamola nel qui ed ora e ognuno ci pensi su. Se ci ha lasciato dentro qualcosa, fosse solo la bellezza o la riflessione o la curiosità sarà stata forse utile, altrimenti sarà stata il vuoto.

 

Carlo Biancalani