REACHING FOR THE STARS
In italiano “ambire alle stelle”
E’ con questa titolo che il 4 marzo si è aperta a Palazzo Strozzi una mostra importante per Firenze.
Strozzi ci ha ormai abituato ad eclatanti tuffi nell’arte contemporanea e questo è un tuffo dal trampolino più alto.
Arte, secondo il dizionario della lingua moderna, è qualsiasi attività dell’uomo (contrapposta alla natura), disciplinata da un complesso di conoscenza, tecniche specifiche e fondata tanto dall’esperienza quanto dall’abilità e sulla genialità personale di chi la esercita.
Dante: “Di tutte l’arti la medicina è la più prossima al medico, e la musica al musico. “
Sono ormai tante le interpretazioni della parola ma sempre l’uomo e il suo vedere e sapere e trasmettere sono al centro dell’ Arte.
Con questa mia breve premessa mi piacerebbe che tutti voi foste incoraggiati alla mostra in corso che offre un panorama di tecniche espressive degli ultimi decenni del XX secolo e fino ad oggi utilizzando le opere di artisti famosi e toccando temi diversi e contemporanei: razzismo, violenza sulle donne, problemi climatici, ecc.
Mi preme sottolineare che ognuno di noi, ma soprattutto i giovanissimi, che spero andranno o accompagnerete alla mostra, si sentiranno artisti pensando alle foto o ai commenti che si scambiano sui social, al gusto di notare i dettagli, alla velocità con cui le idee vengono trasmesse. Questo per far capire che lo studio, la conoscenza e la cultura sono necessarie anche a capire e a fare Arte, perchè l’ Arte è un linguaggio che permette di parlare senza dire.
Ma torniamo alla mostra in corso nata dal connubio fra Strozzi che ci ha abituato a mostre come quelle su: Wewwei, Carsten Holler, Marina Abramovic, Jeff Koons, Olafur Eliasson senza dimenticare Pontormo e Rosso Fiorentino, Verrocchio il maestro di Leonardo, Donatello, il Rinascimento, oggi con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e Guarene. La Fondazione celebra il trentennale della sua raccolta: tre decenni in cui si è distinta per la ricerca di talenti, con scelte coraggiose e particolare attenzione alla produzione femminile ed esponendo in moltissimi paesi sia Europei che intercontinentali.
Reaching for the Stars è un viaggio intergalattico nel cosmo dell'arte, un itinerario lungo e articolato, attraverso fenomeni e figure chiave del contemporaneo: le stelle ci indicano il cammino.
Le opere esposte occupano il Piano Nobile di Palazzo Strozzi, la Strozzina e il cortile e sono solo una piccola parte della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, molto selezionata e che rende conto della varietà e della ricchezza della raccolta torinese.
La mostra comincia già dal cortile con l’imponente razzo GONOGO di Goshka Macuga che punta letteralmente alle stelle e sembra in attesa di essere lanciato. Un’evocazione di speranza di salvezza del genere umano in altri mondi, verso nuovi pianeti, incoraggiandoci a guardare il cielo, a dirigere le nostre aspirazioni verso un orizzonte più ampio. Il razzo è però ancorato al terreno, senza motore, in un’ambiguità statica. Questo mentre impazzano progetti privati di viaggi spaziali ed esplorazioni del cosmo elaborati da megalomani desiderosi di creare un nuovo ed elitario “turismo spaziale”, incuranti nello stesso tempo degli effetti sull’inquinamento e degli sprechi economici ed energetici. Per fare quei costosi viaggi basterebbe forse utilizzare l’immaginazione o avvicinarsi a molte delle opere esposte in mostra. Il razzo di Macuga ci fa pensare al nostro momento storico e alla caducità della condizione umana in particolare dopo l’onda lunga post-pandemica, i cambiamenti e le incertezze che ha lasciato e lo scenario inquietante dei disastri ambientali che stanno mettendo in dubbio la possibilità per gli esseri umani di continuare ad esistere.
Altre opere, fra le tante che mi hanno colpito, quelle di Maurizio Cattelan, provocatore e protagonista dello star system dell’arte attuale. Cattelan gioca sul tema del memento mori con Bidibidobidiboo, la scena surreale di uno scoiattolo appena suicidatosi, che rovescia il rassicurante immaginario disneyano. Molto impressionante anche La rivoluzione siamo noi, autoritratto iperrealista che ci guarda attraverso il suo pupazzo -caricatura, appeso a un appendiabiti.
Potrei continuare con le descrizioni e le tante opere esposte ma per questo ci sono tantissime forme diapprofondimento: visite e laboratori per le scuole, percorsi guidati per giovani e adulti (lunedì e mercoledì alle 18 e la domenica alle 15), visite guidate condotte da un educatore museale e da uno storico contemporaneo (28 marzo, 11 aprile, 16 maggio, 6 giugno, 13 giugno: ore 18) e tantissime altre iniziative realizzate in collaborazione con le Biblioteche comunali fiorentine e incontri con gli artisti e i curatori dell’esposizione). Ci sono anche iniziative per ragazzi autistici (Sfumature), persone con Alzheimer (A più voci), con disabilità e disagio psichico (Connessioni), visite in LIS e un percorso dedicato al benessere delle persone con Parkinson (Corpo libero). Per i calendari e partecipare alle attività è necessaria la prenotazione su palazzostrozzi.org/educazione