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ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE
COLLEZIONI DI GEMME

Collezione di gemme antiche dei Medici e dei Lorena

la nuova sezione museale del MAF 

Una nuova opportunità per i fiorentini, i toscani e i turisti in genere che amano Firenze e l’arte.

Dopo brevi saluti di Stefano Casciu e Simonetta Brandolini d’Adda, il direttore Mario Iozzo del MAF, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, parlando della nuova sezione ha esordito che questa è una nuova occasione di vedere gli sviluppi del Museo Archeologico che sta diventando sempre più bello e affascinante. Ben 104 metri è lunga la nuova sezione finanziata da Friends of Florence, 104 metri di gemme bellissime ben 432 quelle selezionate, gemme babilonesi, greche, etrusche, romane e post-classiche dall’epoca Carolingia al Rinascimento. Un arco cronologico che va dal 2300 a.C. fino agli inizi del Settecento.

L’esposizione è stata creata per vedere le gemme in tutti i loro dettagli e angolazioni, sono stati studiate luci e retroilluminazioni, fatti calchi per mettere in luce le trasparenze, ognuno può soffermarsi su ogni tavola esposta

Riccardo Gennaioli, esperto in gemme e ora funzionario all’Opificio delle Pietre Dure, ha raccontato con dovizia di particolari la storia delle collezioni che ha catalogato con le difficili scelte fatte per l’esposizione.

 

                                                                     

                                                                           

 

 

 

La collezione nasce a partire da Lorenzo il Magnifico, che aveva acquistato alcuni esemplari della pregevole raccolta del cardinale veneziano Pietro Barbo che sarà poi Papa Paolo II (1464-1471), raccolta che fu continuata da tutti i Medici Cosimo I e la moglie Eleonora da Toledo fino Gian Gastone e Anna Maria de’ Medici l’ultima della casata Medici e Elettrice Palatina che fece dono di molti dei beni e delle collezioni  dei Medici a Firenze […] levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri

Da notare che molte di queste gemme erano montate in preziose cornici rinascimentali attribuite anche a Benvenuto Cellini e alla sua bottega

                                                                                    

Il tutto è esposto ora nel corridoio riservato di Maria Maddalena de’ Medici che portava verso la Santissima Annunziata. Maria Maddalena che nata deforme o forse ritardata, fu battezzata solo quando aveva 9 anni. Il 24 maggio 1621 entrò nel Convento della Crocetta, sebbene non prese mai i voti  

 

                                                                                                

Avendo grande difficoltà a salire le scale, la sua residenza venne dotata, dall'architetto Giulio Parigi di una serie di passaggi sopraelevati attraverso i quali essa poteva spostarsi senza incontrare gradini sul suo tragitto e, soprattutto, senza bisogno di scendere per strada dove avrebbe attratto gli sguardi dei curiosi.Oggi restano quindi quattro archi sopraelevati di passaggio, uno verso l'ospedale degli Innocenti, uno sopra via della Pergola, uno su via Laura (per raggiungere un altro monastero) e uno che entrava nella basilica della Santissima Annunziata, da dove la sventurata assisteva alla messa attraverso una grata nella navata sinistra, posta dietro a un piccolo vano al termine del passaggio.

 

Prima dell’ingresso nel corridoio è stata allestita una saletta dotata di fotografie retroilluminate e di filmati e lo stesso nell’ultima saletta al termine del corridoio.

 

Un perfetto sistema di touch-screen consente di avere informazioni precise e dettagli su ogni gemma esposta, la sua storia, il suo significato e tante altre notizie stoiche e artistiche e i video sono chiari ed esplicativi nonché particolarmente belli.

Da rimarcare che ogni tavola di gemme esposta nei 104 metri del corridoio, sono ben 34, è preceduta da informazioni e all’interno vi sono ricche didascalie e dettagli delle gemme esposte (se si prende nota dei numeri le si possono facilmente ritrovare sui touch-screen e approfondire al massimo per saperne di più)

 

                                                                     

 

 

Insomma, una gioia per gli occhi e per la bellezza che l’uomo nei secoli è riuscito a produrre e tutto questo è possibile in un museo che negli ultimi anni ha fornito trasformazioni veramente interessanti.

 

C.B.