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ASSOCIAZIONE DIPENDENTI DELLA BANCA TOSCANA COLLOCATI IN PENSIONE
VERROCCHIO IL MAESTRO DI LEONARDO IN MOSTRA A FIRENZE

 

 

Per uno storico dell’arte questa mostra è un sogno che si avvera” - afferma Arturo Galansino, Direttore di Palazzo Strozzi - “Realizzare la prima rassegna su Andrea del Verrocchio, padre nobile del Rinascimento, rappresenta un’impresa unica e ambiziosa, resa possibile grazie alla collaborazione con i Musei del Bargello e agli eccezionali prestiti provenienti da musei di tutto il mondo. Abbiamo lavorato per oltre quattro anni per portare a Palazzo Strozzi questa grande esposizione che, presentando l’attività multiforme di Verrocchio e della sua bottega, indaga al contempo gli esordi del genio di Leonardo da Vinci, proprio nell’anno in cui Firenze e la Toscana diventano luoghi simbolo delle celebrazioni internazionali a lui dedicate. Con questa mostra Palazzo Strozzi consolida il suo ruolo di centro espositivo leader in Italia, in grado di creare valore per la città di Firenze e per il suo territorio”.   La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington DC (che sarà la seconda sede dell’esposizione dal 29 settembre 2019 al 2 febbraio 2020).

 

 

ANDREA DEL VERROCCHIO IL MAESTRO DI LEONARDO
 
Dal 9 marzo al 14 luglio 2019 Palazzo Strozzi celebra Andrea del Verrocchio, artista simbolo del Rinascimento a Firenze, attraverso una grande mostra che ospita oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni provenienti dai più importanti musei e collezioni del mondo come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Musée du Louvre di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Victoria and Albert Museum di Londra, le Gallerie degli Uffizi di Firenze.
 
L’esposizione, con una sezione speciale al Museo Nazionale del Bargello, raccoglie insieme per la prima volta celebri capolavori di Verrocchio e opere capitali dei più famosi artisti della seconda metà del Quattrocento legati alla sua bottega, come Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino e Leonardo da Vinci, il suo più famoso allievo, di cui sarà possibile ricostruire la formazione e lo scambio con il maestro attraverso eccezionali prestiti e inediti confronti.
 
L’esposizione, curata da due tra i maggiori esperti dell’arte del Quattrocento, Francesco Caglioti e Andrea De Marchi, si colloca come uno degli eventi di punta delle celebrazioni leonardiane del 2019 e costituisce la prima retrospettiva mai dedicata a Verrocchio, mostrando al contempo gli esordi di Leonardo da Vinci, offrendo uno sguardo sulla produzione artistica a Firenze tra il 1460 e il 1490 circa, l’epoca di Lorenzo il Magnifico.
 
La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello con la National Gallery of Art di Washington DC (che sarà la seconda sede dell’esposizione dal 29 settembre 2019 al 2 febbraio 2020). Una sezione speciale della mostra troverà luogo anche al Museo Nazionale del Bargello.
 

Un’occasione unica per vedere a confronto capolavori di autori contemporanei e discepoli del Verrocchio come Desiderio da Settignano, Domenico del Ghirlandaio, Lorenzo di Credi, Pietro Perugino, Sandro Botticelli e altri ancora fra i quali, non certo ultimo, Leonardo da Vinci che di Verrocchio fu discepolo e del quale nel 2019 si commemora il cinquecentesimo anniversario della morte.

Il legame instauratosi tra il giovane Leonardo e il rinomato pittore e scultore fiorentino Andrea di Michele di Francesco di Cione, detto Verrocchio nasce e matura grazie al padre dello stesso Leonardo: infatti, secondo le parole del Vasari, fu proprio ser Piero, notaio di discreta importanza, a mostrare dei disegni del figlio al celebre maestro, il quale decise di accogliere Leonardo come apprendista presso la propria bottega a Firenze a partire dal 1462, avendo percepito in quei disegni uno straordinario talento.

Nell’ambito della mostra di “Strozzi” sarà esposta una delle opere più ammirate di Andrea del Verrocchio. Si tratta del celebre bronzo, raffigurante un fanciullo alato che, in bilico su una calotta sferica, stringe tra le braccia un pesce guizzante.

Un’occasione unica per vedere a confronto capolavori di autori contemporanei e discepoli del Verrocchio come Desiderio da Settignano, Domenico del Ghirlandaio, Lorenzo di Credi, Pietro Perugino, Sandro Botticelli e altri ancora fra i quali, non certo ultimo, Leonardo da Vinci che di Verrocchio fu discepolo e del quale nel 2019 si commemora il cinquecentesimo anniversario della morte.

Il legame instauratosi tra il giovane Leonardo e il rinomato pittore e scultore fiorentino Andrea di Michele di Francesco di Cione, detto Verrocchio nasce e matura grazie al padre dello stesso Leonardo: infatti, secondo le parole del Vasari, fu proprio ser Piero, notaio di discreta importanza, a mostrare dei disegni del figlio al celebre maestro, il quale decise di accogliere Leonardo come apprendista presso la propria bottega a Firenze a partire dal 1462, avendo percepito in quei disegni uno straordinario talento.

Nell’ambito della mostra di “Strozzi” sarà esposta una delle opere più ammirate di Andrea del Verrocchio. Si tratta del celebre bronzo, raffigurante un fanciullo alato che, in bilico su una calotta sferica, stringe tra le braccia un pesce guizzante.

 

                                                    

    

L’opera era stata realizzata, secondo le fonti, per la villa medicea di Careggi su commissione di Lorenzo de’ Medici.

Nel 1557 Cosimo I fece trasferire il Putto in Palazzo Vecchio quale coronamento della fontana in marmo e porfido che abbellisce tutt’ora il primo cortile del palazzo.

 

                                                   

 

Il Putto rimase lì per 4 secoli, fino a quando,  nel 1959, visti i danni subiti, dovuti agli agenti atmosferici,  oltre che allo zampillo ininterrotto dell’acqua che usciva dalla bocca del pesce e che provocò un accumulo di calcare, ne venne deciso il trasferimento all’interno e la sostituzione con una copia.

 

 

Ora il Putto è in fase finale di restauro, grazie al sostegno della fondazione “Friends of Florence”, in particolare di due donatori: Ellen e James Morton, e sarà pronto a tornare al passato splendore per essere ammirato alla Mostra in allestimento a Palazzo  Strozzi che verrà poi ripresentata anche a Washington DC.

https://www.dropbox.com/sh/

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Carlo Biancalani

 

PS

 

Ricordo che al Museo Del Bargello c’é una commovente sezione della mostra che si incentra sull’originale dell’”Incredulità di San Tommaso “ (opera collocata in una delle nicchie di Orsanmichele ricoverata all’interno e sostituita con una copia);


L’opera viene messa a confronto con i panneggi e i volti di artisti allievi o che dal Verrocchio hanno preso spunto ...era di allievi o artisti☝