Eike Schmidt il 29 maggio ha inaugurato agli Uffizi le nuove sale e i nuovi allestimenti dedicati alla pittura del ‘500.
Il direttore delle Gallerie ha definito queste sale “un secondo museo, nuovo dentro la Galleria” ed ha lasciato che fosse Antonio Paolucci ad illustrare questa operazione di portata gigantesca.
Con il suo immancabile fascino oratorio Antonio Paolucci ha raccontato le sensazioni che ciascuno di noi potrà ritrovare nel nuovo percorso che comprende ben 14 sale, completamente riallestite, 105 opere esposte in oltre 1100 metri quadrati.
Nella sua descrizione Antonio Paolucci si è soffermato su alcuni dipinti facendone rivivere non solo la maestria e la bellezza ma anche l’incisività della loro comunicazione.
E’ il caso della grande pala di Federico Barrocci la “Madonna del Popolo” dove la Vergine che intercede presso Dio Padre in favore del popolo domina una scena di credenti di ogni età, ceto e condizione che si affolla davanti ad architetture della città e dove persino il cane, un bastardino, figura e sembra riflettere.
Non di meno si troveranno dopo Allori, Commodi, Bronzino e così via molte sale destinate alla pittura veneta per tanto tempo in disparte agli Uffizi (beh siamo fiorentini!). Troviamo quindi Lorenzo Lotto, Veronese, Tintoretto e Tiziano.
Proprio di Tiziano la bellissima “Venere di Urbino” una donna nuda , una giovane sposa che attende di essere abbigliata dalle ancelle, ma che maliziosamente si posa su lenzuola sgualcite, forse per una notte agitata o passata insieme al compagno, con le mani che appena coprono l’intimità e un mazzolino di fiori fra le mani, c’è da chiedersi chi lo avrà donato!?
Anche qui ai piedi un cagnolino che pare dormire ma con un occhio quasi socchiuso come chi sorveglia.
Non mi soffermo di più, al solito l’invito è di andare per godere di magnifiche emozioni e scoprire dettagli in un museo che credo sia uno dei più belli del mondo.
CB