RIVELATI A BOBOLI I SEGRETI DELLA COLONNA TRAIANA
Immaginate una passeggiata a Boboli, per evitare le code si può accedere dall’ingresso di Via Romana (Annalena) o da quello di Porta Romana, ci si attarda un po’ nel magico e fresco verde che subito ci ristora dall’esterna calura estiva e si ammirano i monumenti sia topiari che lapidei percorrendo i vialetti per arrivare alla grande Limonaia progettata nel tardo Settecento da per volere di Pietro Leopoldo Lorena quale ricovero delle piante tropicali e soprattutto di agrumi. La fioritura esterna della limonaia già ci rasserena per le varietà di fiori e di piante ma ci stupisce il drappeggio che ne contorna l’ingresso con la scritta “L’ARTE DI COSTRUIRE UN CAPOLAVORO: LA COLONNA TRAIANA”.
Si dentro la bella Limonaia dal primo giorno d’estate al 6 ottobre c’è una mostra che ci lega a Roma. Questo non avviene certo per caso naturalmente se si pensa che dall’ingresso a Boboli lato Rondò di Bacco ci sono due sentinelle in porfido che provengono dal Foro di Traiano.
Il monumento innalzato nel cuore di Roma nel 113 d.C. dal primo imperatore di origini iberiche, Traiano, che volle così celebrare la conquista della Dacia vien raccontato nella sua costruzione , le tecniche impiegate per estrarre i ventinove enormi blocchi di marmo nelle cave delle Alpi Apuane, le soluzioni adottate per il trasporto fino a Luni e il carico sulle navi marmorarie per farle arrivare al porto fluviale sul Tevere e così via.
La Colonna Traiana rappresenta l’abilità artistica dell’uomo sia nell’ideazione sia nella realizzazione. Il monumento è arte e lo sono anche le macchine che ne hanno permesso la posa in opera.
La colonna Traiana, lo si vede bene nella mostra corredata da tutti i supporti possibili come video, modelli in scala, supporti storico-artistici di rilievo, documenti e quant’altro, si caratterizza per una complessità architettonica e ingegneristica del tutto rivoluzionaria per il periodo, è espressione degli elevatissimi livelli raggiunti dalla civiltà romana nell’arte del costruire.
Questa mostra va a colmare una lacuna scientifica sull’argomento, siamo nell’anno di Leonardo, in quanto sebbene il repertorio decorativo del monumento sia stato più che studiato a fondo nel tempo, finora non ne è stata esaminata con altrettanta attenzione la realizzazione.
Perché a Firenze questa mostra viene spiegato dal Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt che fa presente come sono presenti nelle collezioni delle Gallerie degli Uffizi una cospicua collezione di frammenti di quello che fu il Forum Iulium.
Nel percorso espositivo della mostra è possibile ammirare anche molti reperti sia provenienti dalle Gallerie degli Uffizi sia da molti musei (oltre 20) che hanno concesso prestiti: mosaici, un arazzo fiammingo eccezionale che mostra Apollo doro di Damasco che progettò la colonna mentre discute con Traiano.
La mostra ideata da Claudio Capotondi quale realizzatore di molti dei modelli in scala, Giovanni di Pasquale curatore insieme a Fabrizio Paolucci dell’operazione e Paolo Galluzzi per le esperienze messe a disposizione dal Museo Galileo, è veramente avvincente sia per il contesto espositivo, sia per i modelli esposti e i bei reperti che è possibile visionare e non di meno per le curiosità che appagano sia l’ingegno che l’estetica lasciando il visitatore pienamente soddisfatto.
Un invito a tutti a Boboli.
Il costo del biglietto € 10, ridotto a € 2 per i cittadini dell’U.E. tra i 18-25 anni, gratuito per gli under 18 di qualsiasi nazionalità, per insegnanti italiani, per studenti universitari, portatori di handicap,
Ricordo che i residenti nell’area fiorentina possono fare il biglietto costo € 0, senza fare la fila a Palazzo Pitti, entrando con documento di identità anche dagli ingressi di Via Romana (Annalena) e Porta Romana.
Carlo Biancalani
Breve scheda informativa sulla colonna Traiana
Imponente e solenne, la Colonna Traiana domina l’omonimo Foro da quasi due millenni, incurante delle ingiurie del tempo e delle offese degli uomini. Un numero infinito di occhi umani si sono fermati sulla sua superficie cilindrica fittamente istoriata da episodi che evocano in spiraleggiante sequenza le imprese del suo promotore, l’Imperatore Marcus Julius Nerva Traianus.
La colonna coclide, prima colonna unica costruita su una scala a spirale, fu inaugurata nel 113 d.C... con un lungo fregio spiraliforme che si avvolge, dal basso verso l'alto, su tutto il fusto della colonna e descrive le guerre di Dacia (101-106), forse basandosi sui perduti Commentari di Traiano e forse anche sull'esperienza diretta dell'artista. L'iscrizione dei Fasti Ostienses (i giorni in cui i romani potevano trattare affari pubblici e privati) ci ha tramandato anche la data dell'inaugurazione, il 12 maggio.
La colonna aveva una funzione pratica, testimoniata dall'iscrizione, cioè ricordare l'altezza della sella collinare prima dello sbancamento per la costruzione del Foro ed accogliere le ceneri dell'imperatore dopo la sua morte. Inoltre il fregio spiraliforme ricordava a tutti le imprese di Traiano celebrandolo come comandante militare.
La Colonna rimase sempre in piedi anche dopo la rovina degli altri edifici del complesso traianeo e le fu sempre attribuita grande importanza: un documento del Senato medievale del 1162 ne stabiliva la proprietà pubblica e ne proibiva il danneggiamento.
Sotto papa Sisto V, nel 1588, con il restauro ad opera di Domenico Fontana, per motivi politici e di preminenza religiosa si pose sulla sommità del fusto la statua in bronzo di San Pietro e fu eretto un muro di recinzione.
UFFIZI, UN’ESTATE A BOBOLI PER GLI “APPRENDISTI EDUCATORI” DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Dal 21 giugno al 25 luglio i bambini dei centri estivi fiorentini in visita al Giardino di Boboli saranno accolti da un gruppo di studenti dei dipartimenti di Comunicazione e didattica dell'Arte e di Arti Visive, impegnati per circa un mese in un tirocinio formativo presso l’Area Scuola e Giovani del Dipartimento per l'educazione delle Gallerie degli Uffizi.
Il progetto, coordinato da docenti di Storia dell'Arte, Pedagogia e didattica dell'arte e Illustrazione editoriale per l’Accademia di Belle Arti e da esponenti degli Uffizi, si inserisce nell'ambito della mostra Costruire un capolavoro: la Colonna Traiana.
Nei laboratori didattici, ispirati alla mostra, i piccoli saranno guidati nella rielaborazione artistica della Colonna Traiana e delle macchine che furono costruite e impiegate per innalzarla: con disegni sulle tecniche costruttive dell'opera e la realizzazione di macchine di fantasia. E se la Colonna Traiana è una storia lunga quasi 40 metri e pesante più di 500 tonnellate, i bambini impareranno a costruirsi la propria colonna istoriata con l'ausilio di un solo foglio di carta. Nel corso delle attività i partecipanti saranno, quindi, accompagnati in un percorso di comprensione del valore della resa artistica e della bellezza compositiva e narrativa della figurazione della Colonna Traiana, che con sapienza talora descrittiva o all'occorrenza sintetica, illustra con grande efficacia le campagne militari di Traiano in Dacia.
Fra i temi oggetto dei laboratori anche le fontane del Giambologna e le statue dei giochi antichi collocate nel Giardino.
La collaborazione con l’Area Scuola e Giovani del Dipartimento per l'educazione delle Gallerie degli Uffizi è resa possibile grazie a una convenzione siglata recentemente, che oltre a portare gli studenti a fianco di professionisti dell'educazione museale ha anche il merito di riportare alla luce lo storico legame che sussiste fra le due istituzioni. Dagli anni della rifondazione dell’Accademia di Belle Arti, voluta da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1784, e fino all'unità d'Italia, infatti, la carica di presidente dell'Accademia fu unita a quella di direttore della Galleria degli Uffizi.
Per info Didattica 055.294883 o Ufficio Stampa Accademia Belle Arti 320.1611711